
Rione Acquate
Non perdere la chiesa di San Giorgio Martire e alcuni dei luoghi manzoniani. Arriva al Santuario della Madonna di Lourdes e godi del piacevole panorama.
Origine del nome e soprannome abitanti: l’origine del nome “Germanedo” è incerta. Alcuni studiosi ritengono sia dovuto all’abbondante presenza in queste zone, in un lontano passato, di popolazioni originarie della Germania. Secondo altri, invece, il nome potrebbe derivare dall’espressione latina germinetum (germogliare), che indicherebbe dunque un luogo fertile, nonostante questo appaia in contrapposizione con il soprannome dei suoi abitanti, che è quello di “grata sass” o “sgarìa sass”. L’appellativo scherzoso è traducibile con “gratta sassi” e indica che, scavando in territorio di Germanedo, si ricaverebbero solo sassi!
Contrade: Paese, Cesura, Eremo, Belfiore, Villaggio, Neguggio.
Il rione Germanedo si sviluppa ai piedi della valle Comera, ed è solcato dal torrente Bione (suo confine meridionale) e dal torrentello Borra.
Germanedo è un rione collocato ai piedi delle colline che conducono ai monti Magnodeno e Resegone, quest’ultimo immortalato nel celebre incipit dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Data la particolare posizione, il rione è un’importante porta d’accesso ad alcune tra le più scenografiche mete montane del territorio. Anticamente, l’area di Germanedo era vocata all’agricoltura, in particolare alla lavorazione del baco da seta, tanto da essere uno dei centri del lecchese più rilevanti nella produzione serica. Nell’Ottocento, erano qui attive importanti filande, le cui antiche strutture ospitano, oggi, nuove realtà di varia natura, come la residenza sanitaria assistenziale “Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi Onlus”. Il nucleo storico del rione, con il suo reticolo di strade, si colloca alle spalle dell’Ospedale Alessandro Manzoni, superata la chiesa dedicata ai Santi Cipriano e Giustina. Incamminandosi sempre più verso i monti, e risalendo il corso del torrente Bione, si giunge poi alla Madonna della Rovinata, un piccolo santuario che veglia il rione dall’alto, il cui piazzale antistante offre un suggestivo balcone su Lecco. Il nome della “Rovinata”, e l’erezione stessa del santuario, si devono a un fatto giudicato miracoloso. Attorno alla metà dell’Ottocento, qui sorgeva una piccola cappella che, una notte, uscì illesa da una disastrosa frana. Si decise così di realizzare un vero e proprio santuario, a cui diede vita la generosità della comunità e dei pellegrini.
Germanedo era un comune indipendente, per secoli parte della pieve di Lecco.
Insieme ai soppressi comuni di Acquate, Castello sopra Lecco, Rancio di Lecco, San Giovanni alla Castagna e alle frazioni di Belledo e Sant’Ambrogio – staccate dal comune di Maggianico –, anche Germanedo fu aggregato formalmente al comune di Lecco con il Regio Decreto del 23 dicembre 1923. Proprio nel rione in questione si sviluppò negli anni ‘40 del ‘900 il grande progetto incompiuto del “Villaggio”, una vasta realtà residenziale che s’inseriva nel piano di ampliamento di Lecco, la quale nel 1928 aveva concluso con Maggianico l’aggregazione dei comuni vicini.
Da non perdere: Un trekking fino al santuario della Madonna della Rovinata, dalla quale poter ammirare Lecco dall’alto, e una visita alla chiesa dedicata ai Santi Cipriano e Giustina.
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Il piccolo nucleo di Belledo sorgeva nelle vicinanze del torrente Bione, senza lambirlo, protetto alle spalle dal Cornello, una delle estreme propaggini del monte Resegone.
A Pescarenico, immergiti nei luoghi di culto e nella storia dei frati Cappuccini lasciandoti ispirare anche da Alessandro Manzoni.
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